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Che cos’è la legge europea sul clima?
Nel 2019, la Commissione Europea ha lanciato il Green Deal europeo, una politica ambiziosa che ha dato avvio a un percorso per portare l’Europa alla “carbon neutrality” entro il 2050. Obiettivi sono un ambiente più pulito, un’energia più accessibile, trasporti più efficienti e una migliore qualità della vita per coloro che vivono e lavorano in Europa.
Con la legge sul clima, questa politica diventa legge e l'obiettivo della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030 aumenta, passando dal 40% al 55%. Per raggiungere la “carbon neutrality” sono necessari grandi cambiamenti a livello di politiche e di governance. Gli stati membri dell’UE sono legalmente obbligati ad apportare cambiamenti a livello nazionale al fine di raggiungere l’obiettivo della “carbon neutrality” entro il 2050.
Perché l’edilizia deve dare la massima priorità alla legge europea sul clima
Ma che impatto avrà la legge sul clima per il settore delle costruzioni e per i produttori? La legge copre moltissimi aspetti; ci siamo focalizzati su quello che c’è da sapere per il nostro settore:
- Riduzione delle emissioni: obiettivi da raggiungere
La nuova legislazione sulla condivisione degli sforzi definisce gli obiettivi, che devono essere raggiunti entro il 2030, di riduzione delle emissioni per ciascun paese membro dell'UE, per ciascun settore, incluso quello delle costruzioni.
Quale sarà il ruolo del nostro settore nel rispetto della legislazione in vigore? Considerando che l’edilizia è responsabile del 36% del consumo finale di energia e del 39% delle emissioni di anidride carbonica legate all’energia e ai processi, sarà un ruolo piuttosto importante. Ne parleremo più avanti.
- Favorire le alternative pulite
Lo scambio delle quote di emissione per i combustibili per l'edilizia imporrà un prezzo sui combustibili inquinanti, così da incoraggiare i produttori a innovare e investire in alternative pulite. I ricavi così generati saranno destinati al finanziamento di un Fondo sociale per il clima, pensato per fornire ai cittadini un sostegno finanziario per investire in ristrutturazioni o in impianti di riscaldamento più puliti. Lo scambio delle quote di emissione creerà inoltre entrate per i paesi dell’UE, che potranno così supportare la decarbonizzazione degli edifici.
- Energie rinnovabili
La direttiva aggiornata sulle energie rinnovabili stabilirà un benchmark del 49% di energie rinnovabili negli edifici e un aumento del loro uso nel riscaldamento e raffreddamento urbano pari a 2,1 punti percentuali l’anno.
- Ristrutturazione e restauro delle strutture esistenti
La direttiva rafforzata sull'efficienza energetica introduce un requisito legale per mettere l'efficienza energetica al primo posto nella pianificazione, così come nelle decisioni di investimento. Cosa significa in pratica?
Il settore pubblico dovrà ristrutturare ogni anno il 3% dei suoi edifici per ridurre il consumo energetico e i costi per i contribuenti. Per tutti i paesi dell'UE verrà fissato un nuovo obiettivo: ridurre l'uso di energia nel settore pubblico dell'1,7% ogni anno. La direttiva incoraggerà inoltre gli enti pubblici ad implementare contratti di rendimento energetico per la ristrutturazione di grandi edifici non residenziali.
L’impatto della legge sul clima dentro e fuori l’UE
I governi di tutto il mondo stanno valutando l'impatto che l'adeguamento delle politiche esistenti e l'introduzione di nuove politiche avranno sulle emissioni di CO2 in Europa. In uno sforzo collettivo per ridurre le emissioni di CO2, altri paesi o perfino altri continenti potrebbero decidere di seguire le orme degli stati membri dell’Unione Europea.
Anche il Regno Unito si sta impegnando ad azzerare le emissioni entro il 2050. Ad esempio, la legge britannica ha già sancito l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di almeno il 68% rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere una riduzione del 78% entro il 2035.
La legge sul clima ha un impatto enorme sui produttori nel settore delle costruzioni, in quanto l’UE ha in programma di tassare ai confini gli importatori per le emissioni di carbonio dovute alla produzione all’estero di materiali come cemento, acciaio e alluminio.
Gli edifici e l’edilizia giocano un ruolo fondamentale nella crisi climatica
Perché parte della legge sul clima va a colpire il settore delle costruzioni? Siamo onesti, non siamo certo apripista per quanto riguarda la sostenibilità. Alcuni lo sono, come ad esempio MOSO bamboo, ma siamo molto lontani da dove dovremmo essere.
Altri settori (come quello del trasporto aereo) sono stati richiamati per il loro contributo alle emissioni di CO2, ma finora il settore delle costruzioni è passato inosservato.
Questo è davvero sorprendente, se pensiamo che il settore delle costruzioni è responsabile del 39% del consumo energetico e delle emissioni di CO2 per quanto concerne i processi e del 36% per il consumo finale di energia. Inoltre, la produzione di materiali e prodotti per l'edilizia, come acciaio, cemento e vetro, è responsabile dell’11% delle emissioni di CO2. Qui un’analisi dettagliata.
Costruire una nuova Tokyo ogni trimestre
Come indicato nel nostro report: Sostenibilità: la chiave del futuro per far aumentare le prescrizioni dei tuoi prodotti, la verità è che la domanda immobiliare non farà che aumentare. Secondo il Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite entro il 2050 la popolazione urbana raggiungerà i 6,7 miliardi. Questo significa che ben il 68% della popolazione mondiale vivrà in un ambiente urbano.
Per soddisfare le crescenti esigenze della popolazione, le Nazioni Unite prevedono 230 miliardi di metri quadrati di nuove costruzioni entro il 2060. Ciò equivale a costruire una Parigi alla settimana, una New York ogni 34 giorni o una Tokyo ogni trimestre.
La verità è che ci troviamo in una situazione in cui non possiamo smettere di costruire, ma il pianeta non è in grado di sopportarlo.
Quindi, come possiamo costruire edifici ecologici e salubri senza fermare l'intero mondo dell'edilizia (e il business)? L'unica soluzione è cambiare il modo in cui costruiamo: approfittiamo dei vantaggi dei nuovi progressi tecnologici e sfruttiamoli il più possibile per costruire meglio, in modo più efficiente e più rapido.
Perché il BIM è essenziale per rispettare la legge europea sul clima
Mitigare un'impronta di carbonio significa prendere decisioni migliori nell’ambito della progettazione, costruzione e gestione degli edifici, così da ridurre le emissioni di CO2. Questo è uno dei motivi principali per cui il BIM esiste e sta inoltre diventando obbligatorio per gli appalti pubblici in tutto il mondo.
Abbiamo comunque una pagina in cui potete trovare tutte le basi del BIM, ma vale la pena rivederle velocemente: Il BIM, Building Information Modelling, è un processo di costruzione digitale 3D in cui le informazioni su ogni singolo componente dell’edificio sono gestite da tutto il team di progetto e per tutto il suo ciclo di vita. Ciò consente alle parti interessate di:
• eseguire simulazioni dell’energia per il ciclo di vita dell’edificio
• valutare il ciclo di vita di prodotti e materiali
• eseguire calcoli concernenti l’energia e il consumo di anidride carbonica
• prevedere i volumi per ridurre al minimo gli sprechi
• esaminare le future performance degli asset
• individuare e risolvere possibili difetti di costruzione (come interferenze) prima ancora di arrivare in cantiere.
Il BIM viene spesso utilizzato nel contesto delle nuove costruzioni, ma è uno strumento prezioso anche per la ristrutturazione di strutture esistenti, perfino di edifici storici (HBIM). Tornando alla “Direttiva sull’efficienza energetica” della legge europea sul clima, il BIM si mostrerà essere un vero vantaggio per la percentuale annuale di ristrutturazione del 3%, sia per quanto riguarda la velocità, così come per l’analisi dei materiali secondo uno standard a emissioni di carbonio nette zero.
Il BIM per i produttori: facilita la realizzazione di progetti più ecologici
Il BIM è spesso visto come un processo utilizzato da architetti, ingegneri, appaltatori e proprietari/operatori. Ma c’è dell’altro. I produttori hanno un ruolo importante, anzi fondamentale, nel BIM.
Tra i numerosi vantaggi che puoi trovare nell'articolo “Quattro motivi per cui ogni azienda produttrice dovrebbe passare al BIM”, uno è sicuramente la collaborazione. La collaborazione tra tutte le parti coinvolte in un progetto, produttori inclusi.
- Secondo la Harvard Business Review, il 74% degli architetti, ingegneri e appaltatori crede che delle relazioni particolarmente collaborative con i produttori del settore edile saranno molto o estremamente importanti per il successo nei prossimi tre anni.
- Giuseppe Tortato, dello studio Giuseppe Tortato Architetti, afferma che il BIM dà vita a nuove sinergie e partnership con i produttori. Leggi l'intervista completa in 7 casi studio che illustrano il reale valore commerciale del BIM.
Ma... La collaborazione non è l'unico vantaggio del BIM. Sicuramente, in qualità di produttore, vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime tendenze e sulle richieste dei progettisti. Abbiamo chiesto a 2.568 produttori di valutare l'importanza di una progettazione sostenibile su una scala da 0 a 10. Il risultato? Un impressionante 7,6.
Vuoi saperne di più? Ottieni la tua copia di Sostenibilità: la chiave del futuro per far aumentare le prescrizioni dei tuoi prodotti.
Purtroppo l'ambizione può arrivare solo fino a un certo punto. Senza le giuste informazioni, architetti e ingegneri non possono ridurre le emissioni né progettare secondo uno standard a emissioni di carbonio nette zero. Inoltre, gli appaltatori non possono certo presentare certificazioni ambientali basandosi solo su una sensazione di pancia.
Di cosa hanno bisogno, quindi, per ottemperare pienamente alla nuova legge UE sul clima? Hai indovinato: di informazioni sull’impatto ambientale di ciascun prodotto per l’edilizia.
Il BIM: un vantaggio competitivo per i produttori
Il BIM consente una collaborazione più ampia e più ecologica con i progettisti. Ma come possono fare i produttori? E come si può soddisfare la nuova domanda di emissioni nette zero? Beh, si tratta solamente di creare oggetti BIM specifici del produttore. Questi gemelli digitali dei tuoi prodotti, ricchi di informazioni, sono i componenti usati dai progettisti per popolare e creare i modelli BIM.
Ma qual è il vantaggio a livello commerciale? Come dimostrato nell’intervista a Kanlux, 7 casi studio che illustrano il reale valore commerciale del BIM, può favorire gli accordi commerciali o esserne il punto di rottura, oltre ad aprire le porte ai progetti pubblici.
Perché? I produttori che creano oggetti BIM forniscono ai progettisti le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni nel rispetto dell’ambiente, in linea con il cliente e con la nuova legge europea sul clima (che, tra parentesi, vanno di pari passo per la maggior parte degli appalti pubblici). Se non sei in grado di venire incontro alle loro esigenze per quanto concerne le informazioni necessarie e richieste, sarai escluso prima ancora di avere una possibilità.
Riassumendo...
A prima vista, la legge europea sul clima potrebbe sembrare un duro colpo. Ma la legge europea sul clima è solo un catalizzatore, si limita a confermare ciò che sapevamo già: è il momento di agire. Dobbiamo unire le forze come settore e adottare nuove innovazioni. Innovazioni che ci consentano di fare di più, fare meglio e costruire un futuro più luminoso e più ecologico per tutti.
Pronto a fare il prossimo passo? Avvicinati alla legge europea sul clima e alle richieste dei progettisti entrando oggi stesso nella piattaforma di BIMobject!
Questo articolo ha come unico scopo l'ispirazione ed è a titolo informativo. Non costituisce consulenza legale alcuna, né potrà essere interpretato o utilizzato come tale.
Sarah Chase
Global Content Marketer