Laureata in Architettura e con un Master BIM Manager conseguito presso il Politecnico di Milano, Federica Minervini lavora dal 2021 come BIM Consultant per BIMobject. Grazie alla sua formazione e all’esperienza maturata nell’ambito del Building Information Modeling, Federica supporta brand come ABB, Idea Group, Gessi, Ferroli, Casalgrande Padana, Mirage, Atlas Concorde e Ariston nella creazione di librerie di oggetti BIM.
Prima di arrivare a BIMobject, ha seguito lo sviluppo di progetti BIM per conto di Technital, una società veronese specializzata in servizi di ingegneria per grandi opere, tra i quali la costruzione del nuovo hub al Porto di Ravenna.
Cosa ne pensi del BIM?
IL BIM è uno strumento incredibilmente utile, perché semplifica e velocizza tutte le fasi della progettazione e realizzazione di un edificio. L’architetto non deve più estrapolare manualmente le informazioni grafiche e tecniche, con il rischio di errori o incongruenze tra il prospetto e la pianta. Il BIM facilita anche le procedure successive, ad esempio la verifica in cantiere di possibili interferenze e i computi metrici.
A mio parere, il Building information Modeling è una risorsa imprescindibile per il settore AEC (Architecture Engineering & Construction) perché agevola tutti i processi legati alla progettazione, costruzione e manutenzione di edifici e infrastrutture.
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Quali sono le domande più frequenti sul BIM da parte dei produttori italiani?
Molti produttori sono interessati a capire come l’oggetto BIM possa supportare il reparto marketing nella promozione dei prodotti aziendali e generare dei lead. Altri invece vogliono approfondire gli aspetti più tecnici, ad esempio quali dati geometrici vengono richiesti dai progettisti, oppure come questi ultimi utilizzano i contenuti BIM per eseguire i calcoli strutturali.
Inoltre, dato che il tema della sostenibilità sta prendendo sempre più piede, i produttori mi chiedono come inserire le certificazioni delle emissioni CO2 negli oggetti BIM. Questi dati sono fondamentali per far sì che i propri prodotti vengano specificati all’interno di progetti di architettura sostenibile.
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Qual è il miglior software BIM, Revit o Archicad?
Sono programmi con caratteristiche diverse, quindi la scelta del formato dipende dal tipo di oggetto, dalle sue finalità e dal budget a disposizione. Revit ha delle funzionalità più “tecniche” rispetto ad Archicad, ma Archicad è più adatto a progetti di interior design. In ogni caso, a fare la differenza non è il formato, ma i dati che vengono consegnati con l’oggetto BIM e tutte le informazioni che sono contenute all'interno di quest’ultimo.
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Di cosa ha bisogno il produttore per sviluppare gli oggetti BIM?
Per costruire un modello digitale fedele al prodotto reale, servono i modelli 2D o 3D (in base alla complessità geometrica) le schede tecniche da cui estrapolare tutti le informazioni sull’oggetto e ovviamente i materiali e i colori disponibili.
Gli altri dati richiesti dipendono dal tipo di articolo: ad esempio, nel caso di connessioni elettriche o di soluzioni impiantistiche, sarà necessario fornire le posizioni, i diametri e ulteriori parametri tecnici. È importante ricordare che il BIM non è uno mero strumento di visualizzazione o progettazione, ma un metodo che permette la creazione di un modello di dati condiviso relativo all’intero ciclo di vita di un edificio.
È essenziale quindi mettere a disposizione di tutti gli attori coinvolti - dal progettista al proprietario dell’immobile - le informazioni riguardanti non solo le proprietà fisiche dei prodotti, ma anche l'installazione, la manutenzione, la durata, il consumo energetico e i costi operativi.
Che consigli vuoi dare ai produttori che operano nel settore building che ancora non usano il BIM?
È importante essere consapevoli del fatto che il BIM è una realtà che prima o poi andrà affrontata da tutte le aziende, perché rappresenta la naturale evoluzione dell’industria edilizia. Non è necessario però affrontare “tutto in una volta” il passaggio a questo metodo di lavoro: adottate un approccio graduale, iniziando a capire come funziona, a cosa serve e come potrebbe migliorare la visibilità del vostro brand.
Nel caso in cui l’azienda non abbia le risorse per dotarsi di figure interne esperte di progettazione BIM, BIMobject offre un servizio di sviluppo di contenuti BIM che consente di digitalizzare i prodotti a catalogo utilizzando diversi formati.
-> Perché gli architetti, ingegneri e Interior Designer usano il BIM, come lavorano con i produttori e cosa si aspettano da loro? Leggi la nostra guida gratuita.
Quali sono i principali vantaggi di sviluppare una libreria di oggetti BIM?
Si ha accesso a un maggior numero di progetti e appalti pubblici in cui il BIM è obbligatorio, raggiungendo quindi un bacino di clientela più ampio. Inoltre, la piattaforma BIMobject consente di ottenere visibilità internazionale, facendo conoscere i propri prodotti a migliaia di architetti, designer e ingegneri in tutto il mondo. Anche se il progettista non trova l’oggetto che sta cercando all’interno della pagina aziendale, può comunque visitare il sito web del produttore per visionare le diverse soluzioni proposte e tenerle in considerazione per progetti futuri.
C’è poi il tema della sostenibilità: nei contenuti BIM possono essere integrati alcuni dati riguardanti la durata del ciclo di vita del prodotto, le emissioni di CO2 durante la fase di produzione e altri parametri relativi all’efficienza energetica e all’impatto ambientale. Un prodotto contenente queste informazioni ha più probabilità di essere specificato all’interno di progetti di edilizia green.
In un settore in cui la sostenibilità sta diventando gradualmente un requisito obbligatorio, i produttori non possono permettersi di ignorare questo aspetto. Gli oggetti BIM offrono l’opportunità di fornire tutte le specifiche ambientali e di soddisfare le esigenze dei progettisti, aggiudicandosi più commesse.
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